Racconti

immagine di Marcho Gronge impronta piede su sabbia

Razza di Mario…

Una cena tra amici, il piacere del raccontarsi, le solite chiacchiere.
Mirella, Franco, Paola e Francesco formano due coppie a tavola a cui si aggiunge presto un quinto amico, Mario, il quale approfitta subito dell’occasione conviviale per svelare agli altri circostanze e dettagli della sua nuova relazione amorosa.
Il fatto non potrebbe suscitare altro che il plauso e la soddisfazione dei presenti. Se non fosse che qualcosa, negli atteggiamenti di Mario, sembra essere cambiato: perché appare così diverso dalla persona che hanno imparato a conoscere? Tensione, conflitti sotterranei, alla ricerca della radice dell’intolleranza e del sospetto.

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Bullo-fusoliera

Agosto, le tre del pomeriggio. Da un terrazzo che si affaccia sulla città bollente, due amici si divertono a commentare le scie che solcano il cielo, al punto di arrivare ad abbinare la loro insistente apparizione ai contenuti ai quali, con pari frequenza, sono sottoposti via telefono.
Gossip, notizie di cronaca, l’esibizionismo dei propri contatti privati: tutto ciò sembra sufficiente a istituire un nesso con il presunto operato degli aerei. È solo un gioco?

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L’anno del drago

Febbraio 2024. Il Carnevale è alle porte e, proprio in quei giorni, il calendario cinese segna un passaggio fondamentale e carico di significato: entra l’anno del drago. Un misterioso colosso dell’hi-tech cerca di approfittare della situazione, offrendosi di finanziare una grande festa che onori entrambe le ricorrenze: le istituzioni sono entusiaste e lasciano carta bianca sull’organizzazione dell’evento.
Intanto, la presenza della tecnologia si fa sempre più invasiva, ne sanno qualcosa una ragazza appena adolescente e una giovane coppia già in crisi.
Le cose sembrano convergere, l’aspettativa per il Carnevale si fa alta: è tutto pronto per la festa?

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Nadia

A Nadia viene avanzata una proposta apparentemente singolare: entrare in sala, indossare un vestito a fiori e mettersi a ballare. Altrove, due amici si ritrovano in un bar dopo tanto tempo e finiscono col parlare dei tempi andati. Ma non c’è solo allegria e spensieratezza nei loro discorsi: spesso, col senno di poi il passato assume contorni tutt’altro che gradevoli. Nella sala dove sta ballando, Nadia è sempre più partecipe, sollecitata a danzare come feticcio e come Musa. In che misura, e sotto quali spoglie riproponiamo costantemente il nostro vissuto? Tra fatto e racconto, tra passato e presente, in un volteggio di fiori.

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Simulazione

Vivere in appartamento può rappresentare non solo una scelta obbligata, ma anche un modo come un altro per procurarsi delle noie.
Un inquilino molesto, intollerante al benché minimo rumore è più che mai deciso a mettere in difficoltà chi sia capitato ad abitare proprio sopra casa sua. O forse è qualcosa di molto più inquietante a muoverlo? Due case, due porte, una “partita a scacchi” giocata con mosse invisibili e solo simulate. La morbosità del contatto umano analizzata in città, nel contesto di massima coazione a condividere anche i momenti più intimi della vita domestica. 
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Mietta

Tenere in casa una scimmietta, sostiene Mario, è cosa da preferirsi, ad esempio, al prendere con sé un cane. I motivi? È indipendente, sa stabilire rapporti profondi e complessi e, non ultime, ragioni perfino piuttosto scherzose e non del tutto oggettive: ha una certa eleganza la scimmia, e un proprio contegno. Ecco le qualità che distinguerebbero Mietta da un qualsiasi altro animale domestico, nell’affettuoso elogio tessuto da Mario la sera in cui porta il suo amico Franco a farne la conoscenza. Dopo cena, proprio Franco sarà costretto a coricarsi sul divano perché ha bevuto e fumato troppo. E lì in sala, su un ripiano, è sistemata anche la gabbia dell’animale…

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Contro-schermo

Dover dare lo straccio a terra, in un’epoca di intervento sempre più massiccio e incoraggiato delle macchine, può rivelarsi davvero una fatica irragionevole. Eppure, forze nuove affioranti dai posti più impensati sembrano indicare strade diverse, che passino proprio per l’abbandono di quelle utilità a cui in apparenza non sapremmo più rinunciare. Quanto teniamo alla realtà, se per buona parte del tempo frequentiamo una sua rappresentazione? «Schermo o contro-schermo?» si chiederebbe oggi un novello Amleto. A quante foto sapremmo rinunciare, pur di riavere in cambio… che cosa?
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Granata

«Ti chiami Mario, hai quarant’anni, fai l’insegnante di sostegno e sei una grandissima testa di cazzo!» Può un approccio appena un po’ maldestro scatenare conseguenze tanto disastrose? Venire smascherati e additati come colpevoli per il solo fatto di aver osato rivolgere un complimento a una giovane donna incontrata per strada. A Mario accade anche questo, reo di aver dato sfogo a un istinto sollecitato dall’inevitabilità della bellezza, piuttosto che dal desiderio carnale. Ma è andata davvero così, o sono solo i suoi incubi a parlare? 

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‘Sto Mario qua

Che Mario schiaffeggi Franco senza un apparente motivo è quanto di più vicino a ciò che si dice un gran colpo di scena. Ci ha abituato a tutto Mario, per carità, ai cambiamenti repentini di opinione, alle reazioni d’istinto, agli atteggiamenti controversi e perché no, perfino alle lunghe e snervanti discussioni filosofiche, dimostrando quantomeno di possedere una personalità tutt’altro che omologata. Ma che si lasciasse andare alla violenza gratuita proprio no, era difficile pronosticarlo, tanto più se ai danni di un amico. Chi è allora Mario, se dal racconto sembrano trapelare tante ombre?

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Per amore

La breve saga di Mario volge al termine e non può fare a meno di riservare un ultimo colpo di scena: l’avevamo lasciato che annegava nel fiume Mario, mentre ora viene inspiegabilmente riportato in vita… Perché? Svegliatosi di soprassalto da un incubo “celestiale”, Mario può tirare un sospiro di sollievo: sì, è ancora vivo e vegeto, ma allo stesso tempo si scopre succube di uno strumento di oscura origine come può essere una pistola per maiali. Gli rivelerà il senso più profondo della missione per cui è stato richiamato indietro.